Non si placa l’apporto dell’Alta Pressione e di conseguenza prosegue, senza alcun tentennamento, la fase primaverile. Primavera inoltrata, considerando le temperature che stiamo osservando. Ma lo ripetiamo: se è vero che il clima diurno è mitissimo – con picchi superiori a 20°C – è altrettanto vero che di notte fa freddo. Freddo da inversione, ma il risultato non cambia: ci si deve coprire a dovere. Freddo che generano gelate, ma non scordiamoci che siamo ancora a marzo – teoricamente l’inverno astronomico non è ancora terminato – e che tali estremi (se li vogliamo considerare tali) rappresentano la “normalità”.
Cosa aspettarci nei prossimi giorni? Beh, nulla di così eclatante se non un ulteriore aumento delle temperature specie lungo la fascia orientale della Sardegna. Perché questo? Perché tra sabato e domenica avremo quello spostamento a ovest dell’Alta Pressione e la conseguente intrusione d’aria atlantica nel cuore del Mediterraneo. Venti sostenuti occidentali caratterizzeranno le giornate di sabato e domenica, con raffiche anche forti proprio sulle province dell’est. La componente favonica (il vento, scendendo dai rilievi, si scalda) determinerà un innalzamento dei termometri. Di contro avremo un calo termico lungo la fascia occidentale e nelle zone interne, ma nulla che possa far gridare al termine di questa fase primaverile.
Per un cambiamento più consistente, forse duraturo, dovremo attendere la prossima settimana allorquando l’intervento di una grossa depressione atlantica potrebbe finalmente riportare le piogge.