Le dinamiche a carico del Vortice Polare, protagoniste del trend meteo climatico di gennaio, stanno mutando. Cambiamenti che dovrebbero modificare sostanzialmente la circolazione. Torneranno le perturbazioni atlantiche, ma non senza complicanze. Emergono, infatti, difficoltà di varia natura.
Anzitutto dovremo monitorare i movimenti dell’Alta delle Azzorre. Le ingerenze sull’Europa sudoccidentali dovrebbero ostacolare ingressi perturbati persistenti, ciò significa che le flebili ondulazioni delle correnti d’alta quota – piuttosto tese causa accelerazione imposta dal Vortice Polare – non dovrebbero avere la forza sufficiente per dar luogo a peggioramenti meteo consistenti e duraturi.
Altro elemento da considerare è il gelo persistente sull’Europa orientale. La penetrazione delle correnti atlantiche a levante potrebbe risultare complessa e da qui non escludiamo possano derivare ondulazione cicloniche un po’ più pronunciate in grado di darci fasi perturbate più vivaci. Come vedete la carne al fuoco è davvero tanta, per non parlare del prosieguo di febbraio che potrebbe realmente riservarci tante sorprese. Vedremo.