Detto che la settimana sarà caratterizzata da una discreta variabilità per graduale intensificazione delle correnti atlantiche, l’attenzione è rivolta soprattutto al weekend. La Sardegna potrebbe infatti trovarsi sotto tesi venti meridionali, estremamente umidi, ma da stabilire se inseriti all’interno di una circolazione ciclonica oppure no. Questi venti verranno alimentati da una grossa Depressione Atlantica, in posizionamento tra l’Europa sudoccidentale e il nord Africa. Una collocazione potenzialmente pericolosissima, perché è proprio da quelle parti che arrivano le più grandi ondate di maltempo autunnale (talvolta devastanti).
La mappa delle precipitazioni settimanali (periodo 17-24 ottobre) suggerisce massima attenzione nelle province meridionali dell’Isola: qui gli accumuli – ovviamente se l’evoluzione barica troverà riscontro nella realtà – potrebbero arrivare a 70-100 mm. Quando? Domenica. E stiamo parlando di quantitativi potenzialmente pericolosi, associabili evidentemente a nubifragi temporaleschi. Torneremo a parlarne nei prossimi giorni e vedremo se i modelli matematici di previsione confermeranno oppure no.
Detto che la settimana sarà caratterizzata da una discreta variabilità per graduale intensificazione delle correnti atlantiche, l’attenzione è rivolta soprattutto al weekend. La Sardegna potrebbe infatti trovarsi sotto tesi venti meridionali, estremamente umidi, ma da stabilire se inseriti all’interno di una circolazione ciclonica oppure no. Questi venti verranno alimentati da una grossa Depressione Atlantica, in posizionamento tra l’Europa sudoccidentale e il nord Africa. Una collocazione potenzialmente pericolosissima, perché è proprio da quelle parti che arrivano le più grandi ondate di maltempo autunnale (talvolta devastanti).
La mappa delle precipitazioni settimanali (periodo 17-24 ottobre) suggerisce massima attenzione nelle province meridionali dell’Isola: qui gli accumuli – ovviamente se l’evoluzione barica troverà riscontro nella realtà – potrebbero arrivare a 70-100 mm. Quando? Domenica. E stiamo parlando di quantitativi potenzialmente pericolosi, associabili evidentemente a nubifragi temporaleschi. Torneremo a parlarne nei prossimi giorni e vedremo se i modelli matematici di previsione confermeranno oppure no.