Il caldo molto forte estivo in Sardegna vuol dire sempre possibilità di incendi, non che questi si formino perché fa caldo, bensì perché mani criminali li appiccano in località strategiche, dove procurano maggiori danni, non curanti che taluni incendi possono causare danni e vittime.
Qualche giorno fa un grosso incendio costrinse a evacuare via mare i bagnanti in una spiaggia a La Maddalena, un mese fa un grosso incendio nella Pineta di Platamona, nel sassarese, in considerazione della gran folla presente, generò il caos con strade chiuse al traffico, evacuazioni, tanto fumo in spiaggia.
Il caldo intenso (quello prossimo, se non superiore a 40°C) in Sardegna è secco, quindi torrido, contiene bassissimi tassi di umidità e quando è associato a forte vento (condizione meteo frequente), in presenza di vegetazione secca (tipico d’estate) gli incendiari hanno mano libera per appiccare incendi dove capita.
Ieri un grosso incendio ha interessato alcune aree dell’Ogliastra, dove la temperatura aveva abbondantemente superato i 35°C, con picchi a 38°C.
Gli incendi sono una piaga che inizia agli albori della pastorizia, veniva usata come sistema lecito per liberare i campi dall’erbaccia secca e consentire la ricrescita della tenera erbetta fresca che in Settembre, anche senza le prime piogge, riesce a crescere anche solo per l’abbondante deposito di rugiada notturno.
Con gli anni ’80, a seguito di incendi di immani dimensioni e di vittime, è vietato appiccare incendi in tutta la stagione estiva, e sono stati avviati progetti per contrastare il diffondersi del fuoco.
I criminali che appiccano incendi non hanno coscienza civile e commettono tra i maggiori crimini perché pongono a repentaglio la vita delle persone. Gli incendi raggiungono spesso i centri abitati, e i cittadini debbono lasciare le loro case in fretta per non essere aggrediti da fiamme o patire il rischio di soffocamento per il denso fumo.
E allora, ogni volta che fa caldo intenso con vento teso, in Sardegna c’è alto rischio incendio.
Probabilmente è necessario adottare di una maggiore prevenzione e avvertire la popolazione e sopratutto i turisti, dei rischio che si hanno nel recarsi in certe zone quando ci sono condizioni meteo favorevoli agli incendi. Ma in Sardegna questo argomento pare faccia paura, ed in passato qualcuno propose di non diffondere previsioni meteo nei giorni a rischio incendio, come se la Sardegna fosse una Terra blindata dal resto del Mondo. Magari anche chiudendo, come avviene in alcuni Paesi dittatoriali le connessioni internet, TV, radio, no?
INSOMMA, a parte questo cenno sostanziale di polemica: la prevenzione e l’informazione sono le più efficaci soluzioni, perché non solo va salvaguardata la flora, ma anche le vita umana.
Incendi e nubifragi, forti temporali, sono eventi meteo che in Sardegna possono avvenire, ma c’è poca attenzione all’argomento. Se le previsioni meteo sono avverse, se c’è un’allerta meteo ufficiale, chi di voi ha rinunciato a prendere l’auto per sbrigare le proprie faccende?
Bella domanda, no?