Le condizioni climatiche della Sardegna potrebbero favorire una stagione turistica di sei mesi. Ma si deve fare molto per agevolare un reale allungamento del periodo favorevole al turismo di massa, e sopratutto si dovrebbe iniziare a lottare con la concorrenza di Isole come le Baleari.
La Sardegna ha un clima che è esposto al Maestrale, ed il Maestrale nelle coste occidentali e quelle settentrionali sino a Santa Teresa di Gallura porta il fresco. Un fresco che persino d’Estate può essere eccessivo e limitare la balneazione. Eppure nel Mondo ci sono località famosissime che hanno un perenne vento fresco, ed il turismo fa affari d’oro. E’ il caso del nord delle Canarie.
Va comunque sottolineato che il Maestrale soffia caldo nella costa orientale e meridionale della Sardegna, e non è di certo un ostacolo per la balneazione.
Le Canarie nord hanno un clima costantemente interessato da venti da nord umidi che portano nubi che si addensano anche per la presenza di montagne elevatissime.
Da loro c’è anche un vulcano, il Teide, e la regione è persino a rischio terremoti e frane. Eppure il turismo qui resiste alle nubi e al vento. Beh, di certo durante il semestre freddo il clima è assai più mite di quello sardo, ma non tantissimo se lo confrontassimo con la zona di Cagliari, città che però patisce molto del freddo notturno invernale che viene dal Campidano.
Ma il clima del sud Sardegna diventa più mite nella costa orientale da dal sud est di Cagliari verso Villasimius e sino Orosei, così come il sud ovest del Golfo degli Angeli, da Torre degli Ulivi, Santa Margherita di Pula, Chia, dove le gelate notturne sono di una rarità unica.
Diciamo che in Sardegna un turismo non troppo dissimile a quello delle Canarie potrebbe iniziare ad Aprile e terminare ad Ottobre, tenendo conto anche del fatto che il clima in Sardegna è variabile, e non desertico come quello delle coste delle Canarie. La Sardegna poi non è terra a rischio sismico.
Ma in Sardegna ci sono ben altri problemi irrisolti che in Spagna hanno sistemato da tempo.
Le Canarie sono spagnole, e patiscono poco il problema dei trasporti, con l’aggiunta sopratutto di agevolazioni fiscali per le Imprese che operano in queste isole sperdute a ridosso del Marocco.
Varie agevolazioni ci sono anche nelle Isole spagnole concorrenti della Sardegna come le Baleari, dove il turismo è una reale fonte di reddito nel bilancio economico delle Isole, con numeri favolosi.
Palma di Maiorca aeroporto ha un numero di passeggeri in transito che è di 23.745.131 (2015), ad Olbia Costa Smeralda 2.240.016, ad Alghero Fertilia, dove ci sono oscure tendenze, nel 2015 ha avuto 1 677 967 transiti, Cagliari Elmas 3.719.298. Già il solo confronto di questi numeri spiega la presenza di differenze abissali.
Il lontanissimo aeroporto di Gran Canaria (Isole Canarie) ha oltre 10milioni di transiti, ma le Isole hanno svariati aeroporti.
Direte, come mai tutto questa differenza, in specie con le Baleari?
Potremmo anche parlare di Ibiza, isola meta di vip, dove il turismo è più costoso. Beh, qui ci sono 4,5 milioni di passeggeri in transito, ma Ibiza è una piccola isola.
Se si vuol fare vero business dal turismo, sopratutto duraturo e non influenzato da una compagnia aerea, si deve cambiare molto, e non solo agevolare i trasporti nella globalità. La Sardegna ha dalla sua parte la vicinanza al Continente, ma il caro traghetti di questa Estate, oltre che l’impossibilità nel reperire posti, sono un deterrente per il turismo.
Lo scopo di questo approfondimento vuole essere un invito a fare turismo in Sardegna non solo d’Estate, e amplificare quello estivo. Ciò darebbe lavoro, quello che in Sardegna manca diffusamente.