Ho adattato alla Sardegna questa riflessione che ho scritto per il sito web nazionale www.tempoitalia.it. Perciò troverete considerazioni riviste per chi abita in Sardegna.
I social network costituiscono una forma di espressione immediata ai post, e tantissimi lettori commentano senza leggere l’articolo a cui fa riferimento l’immagine ed il messaggio. I commenti sono i più disparati, c’è chi si lamenta con il meteorologo perché fa caldo, che è l’ora di finirla con le notizie che danno altro caldo.
Il linguaggio è sovente colorito e sovente riporta messaggi che nulla hanno a che fare con il contenuto dell’articolo. Ma ciò che emerge è che l’Estate non piace più. L’italiano, e tanti sardi, odiano l’Estate che fa, non sopportano il caldo, sognano l’arrivo del fresco, e non pochi contano i giorni che mancano per il ritorno dell’Inverno.
Ok, in Sardegna c’è mare, ed è un’ottima opportunità per andarci e fare un bagno, ma nel culmine della calda stagione le spiagge sono affollate, c’è traffico, ci sono pochi parcheggi. Insomma, un’occasione di relax può divenire stress.
Sarà pur vero che non ci sono le Estati di una volta, ma questa è la bella stagione. E’ la tanto attesa stagione del tempo soleggiato e del caldo, che cura in modo naturale parecchi malanni, specie quelli reumatici, e diversi altri. Eppure non è più voluta.
Spesso gli stessi commentatori scrivono che fa caldo, ma che ci dovremo abituare a stagioni estive sempre più calde. E ciò viene scribacchiato con consapevolezza.
La gente è ormai consapevole che il clima è cambiato, e anche se le sensazioni sono un po’ come gli aggettivi, fotografano un sentimento, una sensazione, e non sono definiti come un valore numerico, si è coscienti che nel futuro ci dovremo difendere dal caldo.
Le nostre case (anche in Sardegna) non sono costruite per difenderci dal caldo dell’Estate, ma quasi sempre dal freddo invernale. I cambiamenti climatici dovrebbero indurre all’utilizzo di quegli accorgimenti usati per evitare che le case, in specie i condomini si surriscaldino.
Forse c’è poco da fare per le abitazioni già realizzate, ma quelle in corso d’opera andrebbero adattate alle nuove Estati che in futuro potrebbero essere più calde di quelle attuali.
Inoltre, buona parte della Popolazione vive nelle città, o nei maggiori centri urbani, e d’Estate – specie la notte – diventano delle fornaci. È noto da decenni che le città hanno un microclima chiamato isola di calore, e la scienza dovrà fare molto per attenuare l’accumulo del calore estivo.
Io non abito più in Sardegna, sono un emigrato e vivo in una grande città italiana, e questi giorni sono stato in un appartamento in pieno centro che si trova in un condominio circondato da una discreta vegetazione. Nell’appartamento costruito probabilmente anni ’50, quindi con pessima attenzione al risparmio energetico, la temperatura era confortevole, e assolutamente non insopportabile come il mio appartamento, come nell’ufficio, ubicati in centro città, senza vegetazione attorno.
Senza climatizzazione, la differenza di temperatura interna tra i due appartamenti è di circa 4-5°C.
Nei paesini del Mediterraneo – e i costruttori sardi di un tempo seguivano scrupolosamente tali istruzioni – c’era una volta l’abitudine di costruire case con muri spessi e con la facciata di bianco.
In molti libri d’epoca è possibile leggere la descrizione di viaggiatori della Penisola o venuti dall’Estero, che raccontavano i misteri della Sardegna, come era la Sardegna di un tempo. E tra i tanti paesi mi è rimasta impressa la descrizione di Ploaghe, nel sassarese:
Ploaghe, paese costruito nelle pendici di un vulcano spento da centinaia di millenni, è esposto a sud, e le sue basse case hanno le facciate dipinte di bianco come tanti villaggi e paesini del Mediterraneo, per proteggere gli abitanti dall’implacabile sole estivo.
Oggigiorno si è persa questa abitudine, si costruiscono palazzi di cristallo che con il primo sole di Primavera diventano autentiche vivai dove cucinare arrosto gli abitanti, e d’Estate se non ci fosse la climatizzazione centralizzata la temperatura salirebbe ben oltre i 40°C.
Le stagioni cambiano, il clima cambia, ma qualcosa si può fare per rendere la nostra quotidianità più confortevole.
L’uomo è forse complice dei cambiamenti climatici, ma è sicuramente responsabile della mala Estate, perché ha costruito case per sostenere il freddo invernale (anche in Sardegna d’Inverno fa freddo), non più considerando il caldo estivo.
Anche nei paesi del Mediterraneo le abitazioni non hanno più i muri spessi, i colori degli esterni non respingono il calore dei raggi solari, anzi, spesso attraggono il calore e per sopportare il gran caldo si provvede ad installare un climatizzatore, con l’unità esterna piazzata dove capita, non curanti del buon decoro.