In attesa del sunto ufficiale del NOAA, ci sono decine di set di dati termici globali che confermano la straordinarietà dello del febbraio 2016: dovrebbe aver cancellato il record di temperatura del mese scorso. Osservando le rilevazioni non ufficiali pare che la media mensile abbia superato di un valore compreso tra 1,15 e 1,4 la media del 20° secolo e di circa 0,2 gradi quella di gennaio. Se così fosse si tratterebbe del mese più caldo di sempre. In assoluto.
Il riscaldamento si è fatto sentire soprattutto al Circolo Polare Artico, che uno scostamento dalla media – pensate un po’ – di ben 16°C! Le temperature, per lunghi tratti, si sono attestate al di pochi gradi sopra lo zero, ovvero su valori tipici di giugno. Negli Stati Uniti l’inverno è stato eccezionalmente caldo soprattutto nelle città costiere, in Europa e in molte parti dell’Asia sono caduti record termici che insistevano da tempo.
Alle Svalbard, arcipelago della Norvegia, la temperatura media mensile è risultata di 10°C superiore al normale per buona parte dell’inverno ed è per questo l’estensione del ghiaccio marino ha registrato il valore più basso di sempre per gennaio. In particolare nella zona del mare di Barents.
Secondo gli studiosi la causa non sarebbe imputabile al fenomeno di El Nino (come sostengono alcuni). Questo inciderebbe soltanto per 0,1°C sulla temperatura globale. Il processo di riscaldamento deriverebbe dalla liberazione del calore immagazzinato per oltre 2 decenni all’interno degli oceani. Non solo. L’attuale riscaldamento non avrebbe paragoni col passato e le teorie sinora sostenute andrebbero gettate dalla finestra.