L’ondulazione meridiana a carattere freddo di origine artica che per qualche giorno ha insistito sul comparto occidentale europeo, nella sua lenta evoluzione a pendolo sul Mediterraneo, ha trafitto come una spada il cuore del Sahara. Questo, a sua volta, si è vendicato scagliando frecce perturbate (linee frontali) sull’Italia.
E le piogge bagnano finalmente la nostra Isola.
Si certo non fa freddo, un’assenza particolarmente pesante in questo inverno, la neve in queste ultime ore relegata a quote d’alta montagna, timido goffo tentativo di mascherare una stagione fallata.
Ma l’acqua serve, eccome.
Nella giornata di ieri, una nuvolosità via via più decisa ha dato vita dalla mattina a piogge che da deboli hanno assunto a tratti una moderata intensità, specie nel Medio Campidano, dove mi trovavo per lavoro. Frutto del passaggio del sistema frontale occluso, una delle frecce, ricorderete, scagliate verso di noi dall’arco sahariano.
La sera, verso le 17, mentre rientravo sulla 131 all’altezza di Nuraminis, sono stato sorpreso da un rovescio più intenso e sulla mia sinistra, ad est esattamente, faceva capolino un maestoso arcobaleno, mentre da ovest si facevano strada schiarite più ampie, anche se pittoreschi cumulonembi segnalavano l’ingresso più deciso dell’aria fredda in quota.
Recita un noto proverbio sardo: “arcu de menzanu, abba de sero; arcu de seo abba de menzanu” e cioè “arco di mattina, pioggia avvicina; arco di sera, buon tempo spera”.
Ancora una volta possiamo prendere spunto dalle previsioni meteorognostiche (dal greco “conoscenza delle cose del cielo”) del mondo contadino, affinate prima dell’invenzione degli strumenti per prevedere e misurare le condizioni meteorologiche.
Infatti, il palesarsi dell’arcobaleno nelle ore serali ad est, ovvero la “magica sciarpa di Iride”, semplice fenomeno luminoso dell’immagine riflessa e rifratta, proiettata su uno schermo di pioggia, del Sole in quel momento sulla via di Damasco a ovest, parla ad un attento osservatore di schiarite via via più ampie e di un tempo che lentamente andrà migliorando.
Perchè?
L’aria più fredda a seguire sarà ancora capace di generare rovesci anche intensi, ma di breve durata. Successivamente però, grazie all’interruzione dell’alimentazione calda e umida necessaria a tenere in vita la depressione stessa, i fenomeni si indeboliranno fino ad esaurirsi completamente.
Si va verso un fine settimana mite e all’insegna del sole.
Ci ritorneremo.