Lo spaccato satellitare ad alta risoluzione ci dà un quadro chiaro, lineare di ciò che sta accadendo: gli impulsi freddi nord atlantici – tecnicamente si tratta di aria “polare marittima” – stanno accendendo contrasti termici sorprendenti ed è per questo che è possibile identificare grosse nubi cumuliformi. Addirittura sono apparsi dei temporali nelle interne galluresi, certificati dalla presenza di quei quadratini rossi contenenti al loro interno una piccola crocetta gialla.
Altro aspetto assolutamente interessante è l’azione orografica – di sbarramento – offerta dai rilievi: il vento di Maestrale sospinge la nuvolosità da nordovest verso sudest e i massicci montuosi disposti trasversalmente non fanno altro che bloccare le nubi lungo i cosiddetti versanti “sopravento”. Qui si hanno le precipitazioni più abbondanti, precipitazioni che stanno assumendo carattere nevoso dai 1200 metri di altitudine ma in concomitanza dei fenomeni più intensi si hanno fioccate anche a quote leggermente inferiori.
L’ultima scansione radar disponibile conferma quanto scritto pocanzi, ovvero una distribuzione dei fenomeni strettamente associata con le dinamiche orografiche succitate.