Se ci seguite assiduamente avrete imparato, ce lo auguriamo, a conoscere alcune dinamiche che regolano l’atmosfera e quegli indici che possono servire a stilare tendenze a lungo termine. Non sono la Bibbia, intendiamoci, soltanto uno strumento che ci può aiutare a migliorare la scarsa affidabilità dei modelli previsionali su ampie scale temporali. Ciò detto, confermiamo un primo disturbo al Vortice Polare e sembra maturarne un secondo – più consistente e incisivo – verso fine anno. Vi rammentiamo che quando parliamo di “disturbi” ci riferiamo principalmente all’intrusione d’aria calda – sospinta da strutture anticicloniche – dai piani bassi dell’atmosfera (troposfera) verso i livelli più alti (stratosfera).
Il Vortice subirà degli scossoni e inizierà a mostrare una minore vigoria. Non a caso, già da alcuni giorni, i modelli ci mostrano scenari a lungo termine un po’ più dinamici. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: non sarà la svolta epocale che in molti ipotizzano, ma perlomeno dovremmo avere le prime perturbazioni nord atlantiche. La grafica, opportunamente rielaborata, sintetizza quel che potrebbe avvenire nella prima decade di gennaio. Non arriverà chissà che freddo, ma forse osserveremo un ritorno verso condizioni meteo-climatiche più consone al periodo.