Lasciamo perdere mappe e quant’altro (anche se è vero che i modelli capaci di spingersi più in là nel tempo iniziano a fiutare qualcosina), focalizziamo invece l’obbiettivo sulle dinamiche atmosferiche. Partiamo dal solito fatto assodato: lo strapotere del Vortice Polare. E partiamo da una seconda constatazione: nei giorni scorsi c’è stato un primo disturbo. Ma disturbo di che natura? Beh, chi segue i nostri articoli lo saprà, ma lo ricordiamo: dell’aria calda, sospinta in quota dall’Alta Pressione del Pacifico, è giunto ai piani alti atmosferici. Lassù dove domina il trottolone gelido impazzito. Ma cos’è successo? E’ successo che il caldo ha incattivito ulteriormente il Vortice, che non sopportando lo smacco ha deciso di approfondirsi ancora girando a velocità maggiori.
Sapete dove sta andando a parare l’approfondimento? In Atlantico. E sapete cosa vuol dire? Che andrà a risucchiare aria calda innescando l’elevazione di un possente anticiclone oceanico in seno all’Europa. E’ probabile, questo dicono le mappe previsionali, che la spinta anticiclonica sia così forte da portarne una parte in Scandinavia. Ed qui che dobbiamo guardare per identificare una possibile via d’uscita. Se dovesse strutturarsi una cellula d’Alta Pressione a così alte latitudini potrebbe destabilizzare il Vortice, dirottando un nucleo gelido verso il comparto russo-siberiano. Tale dinamica potrebbe, il condizionale è d’obbligo, condurre allo sviluppo di un’altra struttura anticiclonica: quella russa. L’Alta Russa ha la capacità di cambiare la traiettoria delle correnti atlantiche, spingendole sovente verso il Circolo Polare Artico. Se così fosse, ecco che il Vortice Polare andrebbe incontro ad un processo di ulteriore destabilizzazione e a quel punto si che l’inverno potrebbe piombare alle medie latitudini.
Capite bene che i passaggi da seguire sono tanti, forse troppi. Dovrebbe incastrarsi al posto giusto molti tasselli, ma non è detto che non succeda. L’ipotesi alternativa, la peggiore, è che il Vortice Polare riesca ad assorbire anche il secondo disturbo e a quel punto si rischierebbe di arrivare all’ultima decade di gennaio con l’Anticiclone.