Sappiamo che sul finire della settimana si realizzerà l’ennesima rimonta anticiclonica africana e sappiamo che giungerà aria assai mite – se non addirittura calda – di matrice sahariana. Sappiamo anche che la colpa è del Vortice Polare, che quest’anno ci sta mostrando uno stato di salute a dir poco invidiabile. Ma volendo spiegare il tutto con maggiore semplicità, spostiamoci sulle Azzorre e proviamo a capire cosa sta avvenendo a livello di circolazione atlantica.
La figura che vi mostriamo è una fotografia della situazione barica di sabato scorso (12 dicembre): scorgiamo un lungo canale impregnato d’umidità al cui interno scorrono una serie di depressioni (aree cicloniche o basse pressioni) con particolari caratteristiche.
La numero 1 è la più debole delle tre, è di natura subtropicale ed è male organizzata. La numero 3 (collocata a nord-est delle Azzorre), era anch’essa debole ed è riuscita appena a scalfire la resistenza anticiclonica. La più interessante è la numero 2 ed è una tempesta subtropicale che ha subito un processo di intensificazione nel passaggio sulle Azzorre laddove si è verificata un’intensa ondata di maltempo.
Nell’analisi dei fronti al suolo (è fotografata la situazione attuale) è possibile evincere un’Atlantico preda di profonde depressioni da nord a sud. Questa attività ciclonica avrà ripercussioni – assolutamente deleterie – su tutto il bacino del Mediterraneo: la formazione di un’intensa avvezione di aria calda subtropicale. Per farla breve: le dinamiche atmosferiche sul Nord Atlantico e sull’Europa occidentale continueranno a sottoporre le Azzorre al passaggio di tempeste più o meno consistenti, mentre noi e i cugini iberici continueremo ad affrontare un tipo di tempo atmosferico dai connotati vagamente estivi…