L’agognata svolta non ci sarà. Non prima di Natale e forse neppure in quel periodo. Quel che è certo è che anche la prossima settimana, dopo un iniziale balbettio, sarà condizionata da un robusto campo d’Alta Pressione di natura africana. Torneremo sull’argomento più e più volte, statene certi, ma in questa sede ci preme sottolineare altri aspetti. Ad esempio l’eccezionalità della situazione in essere: non ci si dica che in passato ci furono periodi identici, perché non ci importa. Negli anni ’80-’90 vi furono inverni avari di freddo, è vero, ma una simile persistenza anticiclonica non la ricordiamo. Se le proiezioni modellistiche dovessero andare a segno, rischiamo seriamente che l’Alta Pressione persista 2 mesi! Con essa l’assenza di piogge e le temperature superiori alla norma.
Le gelate degli ultimi giorni rischiano d’essere spazzate via dal ritorno di nubi basse e banchi di nebbia. Con l’afflusso d’aria calda alle alte quote – presumibilmente da metà della prossima settimana – si riacutizzeranno quelle condizioni d’umidità al suolo che tanto ci fanno penare. Lasciamo stare proiezioni mirabolanti puntualmente smentite, non vogliamo prendervi in giro. Al momento il sole, effimero bagliore in fondo al tunnel è rappresentato dal ritorno di qualche perturbazione atlantica nel periodo natalizio. Ma per il freddo, quello vero, forse dovremo attendere il mese di gennaio. A questo punto è anche una speranza, perché andare avanti in questo modo non è possibile. Non è normale, ricordatelo.