E’ da giorni, chi segue le nostre puntuali rubriche ne sarà già a conoscenza, che ci stiamo occupando di una tesi previsionale basata sull’analisi di alcune importantissime dinamiche atmosferiche. Dinamiche che, lo ricordiamo, si rivelano imprescindibili per poter tracciare una linea evolutiva a lungo termine. Lasciamo stare ciò che mostrano i modelli matematici di previsione, perché nelle varie emissioni giornaliere sono spesso capaci di mostrarci scenari a dir poco variopinti. Concentriamoci invece su quel che avviene lungo i vari livelli dell’atmosfera.
Partendo dai piani alti sappiamo a menadito che la presenza di un’enorme area ciclonica semi permanente (il Vortice Polare) sta trattenendo a sé tutta l’aria gelida del Polo Nord. E’ per questo che alle medie latitudini osserviamo impertinenti Alte Pressioni avere vita facile. E’ una situazione che ci portiamo avanti ormai da due mesi e che non fa altro che aggravare la pesantissima crisi idrica che sta coinvolgendo la nostra amata regione. Ciò detto, diciamo che ultimamente abbiamo registrato un primo disturbo alla trottola polare, disturbo legato ad un’onda di calore partita dall’Oceano Pacifico e penetrata sin sul Polo. Il Vortice, indispettito, ha accelerato ulteriormente e si è approfondito ancora. Approfondimento che sta avvenendo lungo l’asse nord Atlantico e che avrà come conseguenza la rimonta di un’Anticiclone in direzione della Scandinavia.
Anticiclone vuol dire aria calda, o comunque mite, quindi un nuovo disturbo al Vortice. L’isolamento di una cellula altopressoria in Scandinavia non farà altro che incentivare un’irruzione gelida – corposa – prima in Siberia poi sull’Europa orientale. Arriverà a lambire il Mediterraneo attorno a Capodanno e dovremmo avere una diminuzione delle temperature anche in Sardegna. Nulla di eclatante, ma perlomeno si tornerà verso valori più consoni al periodo anche di giorno. Ma quel che più conta, ci teniamo a rimarcarlo, è che a est si formerà un blocco gelido difficile da scardinare. Non solo, l’approfondimento del Vortice Polare in Atlantico potrebbe deporre a favore del ritorno di sistemi perturbati meglio organizzati sull’Europa occidentale. Possibile, a inizio gennaio, un coinvolgimento anche della nostra regione con conseguente cambiamento delle condizioni meteo climatiche osservate sinora.