Martedì 4 novembre 2008. A pochi giorni di distanza dalla tragica alluvione di Capoterra, dove caddero oltre 450 millimetri di pioggia in poco più di 4 ore, un nuovo evento calamitoso si abbatte in Sardegna, pochi km più a nord. Lo schema configurativo sinottico responsabile della forte ondata di maltempo è lo stesso che ha caratterizzato la gran parte delle alluvioni sarde: una bassa pressione sui settori occidentali del Mediterraneo bloccata nel suo normale moto verso levante da un blocco anticiclonico localizzato sulla penisola balcanica. Nei bassi strati troposferici vengono messi in gioco forti contrasti di temperatura, tali da creare un perfetto mix termodinamico per la formazione di imponenti celle temporalesche dalle caratteristiche autorigeneranti e stazionarie. Ed è ciò che avviene nelle prime ore del giorno, tra le 7 e le 9. Un temporale a V imperversa per un paio di ore sul medio Campidano scaricando 140,4 mm a Segariu, il paese che ha registrato i maggiori danni per l’esondazione del rio Pau. Inondazioni lampo si registrano anche a Serrenti, Samatzai, Furtei, Barumini, Villanovafranca e Las Plassas con la SS131 che viene interrotta per alcune ore. Fortunatamente non si registrano vittime ma vengono messe in luce problematiche legate al dissesto idrogeologico in aree finora poco battute da eventi estremi.
Foto di copertina fonte http://www.provincia.mediocampidano.it/