Questa mattina, l’analisi dei dati di temperatura pervenuti dalla rete di rilevamento amatoriale di SardegnaClima, ha mostrato un altro interessante spunto di riflessione e studio. Si tratta delle forte differenza di temperatura minima rilevata tra la stazione di Bruncuspina, a 1828 metri, e la stazione di Fonni Massiloi, ubicata in una vallata a circa 850 metri. La prima non è scesa sotto gli 11,8°C mentre la seconda è crollata fino a 0,6°C. Si avete capito bene; ha fatto più freddo nel fondo valle che in quota. Come mai? Si tratta del fenomeno tipico delle intense alte pressioni e denominato tecnicamente “inversione termica”, ieri analizzato approfonditamente tramite il radiosondaggio di Cagliari. Come suggerisce il termine salendo di quota la temperatura, piuttosto che diminuire come di norma ci si attende, aumenta. Durante le nottate anticicloniche, l’aria presente nelle vallate ed in pianura si raffredda molto più velocemente dell’aria in quota, anche a causa della maggiore subsidenza (tendenza di una massa d’aria a scendere e comprimersi dagli alti livelli troposferici ed a stazionare su un determinato luogo). L’aria fredda, più densa e quindi più pesante di quella calda, tende a scendere dalle pendici delle montagne verso la valle e a stazionarvi, fino a quando non sarà presente un riscaldamento sufficiente da rompere lo strato di inversione, motivo per cui questi fenomeni sono maggiormente accentuati all’alba.