Il nostro dovere, nonché lavoro, è quello di occuparci del tempo che fa e che farà, lasciando quanto avvenuto alle spalle. Non dimenticheremo gli accadimenti delle ultime 48 ore, soprattutto in virtù del fatto che mai come negli ultimi anni gli avvenimenti meteorologici estremi servono da monito per ogni eventuale situazione di pericolo. Se a Olbia la situazione non è degenerata è perché, forse, il tema meteorologico sta diventando più importante. Anche per le istituzioni.
Perdonate la premessa, ma a nostro avviso era doverosa. Passiamo ora ad analizzare quel che potrebbe accadere da qui a una settimana, o anche più. Gli elementi da evidenziare sono almeno 3: il ritorno del caldo, una grossa Depressione d’Islanda (figura tipica del semestre freddo) e i primi freddi sull’Europa orientale. Si osservi la mappa (è una MultiModel elaborata dal Centro di Calcolo del Meteo Giornale sulla base dell’ultima emissione dei più importanti modelli previsionali mondiali):
Siamo a metà della prossima settimana e come si evince dalle temperature a circa 1500 metri di quota, in Sardegna affluirà aria calda nord Africana. Presumibilmente torneremo ad assaporare giornate d’estate e i termometri potrebbero varcare nuovamente i 30°C. E’ evidente un calo della pressione tra le Azzorre e il Portogallo, il che determinerà proprio la risalita termica. La graduale spinta perturbata dovrebbe condurre nuove piogge anche sulla nostra Isola. Quando? Presumibilmente sul finire della prossima settimana, quando comunque avremo un progressivo cambiamento meteo. Di che entità poi lo vedremo. Infine occhio al freddo in arrivo sulla Russia europea, perché visti i continui scambi meridiani di quest autunno non è da escludere qualche sortita in netto anticipo sulla tabella di marcia.