Fin da subito abbiamo detto che, nonostante qualche rovescio localizzato di forte intensità ma di breve durata, questa perturbazione non avrebbe creato particolari problematiche legate al dissesto idrogeologico sull’isola. La posizione del minimo depressionario è troppo settentrionale, più precisamente l’occhio di 1005 hPa è localizzato sulla Liguria, e non in grado di creare sulla Sardegna il giusto mix termodinamico per l’innesco di temporali intensi e duraturi.
Ad est della Sardegna le cose andranno diversamente. Già in serata/notte dovremo monitorare attentamente il Tirreno poichè verranno a confluire nei bassi strati correnti di maestrale fredde e secche con correnti caldo umide in risalita dal basso Mediterraneo. Un surplus di massa d’aria nei bassi strati che verrà dissipato esclusivamente attraverso imponenti moti convettivi che, forti dell’elevato quantitativo di vapore ed energia nei bassi strati, evolveranno rapidamente in estese e severe celle temporalesche dalle caratteristiche autorigeneranti che minacceranno il basso Lazio e la Campania dove non si escludono nubifragi e/o alluvioni lampo.