Ricordate le analisi della scorsa settimana? Ci occupammo dettagliatamente delle dinamiche che avrebbe condotto allo sviluppo del ciclone mediterraneo. Ahi noi, la previsione fu azzeccata. Oggi, visto che la quiete atmosferica lo consente, proviamo a proiettarci oltre a quella che in gergo abbiamo definito “ottobrata” (ritorno del caldo e di temperature decisamente superiori alle medie stagionali). Anzitutto avremo una destabilizzazione atmosferica ad opera di sbuffi instabili provenienti dall’Atlantico. Dopodiché dovremo prestare attenzione all’irruzione fredda che andrà a coinvolgere l’Europa centro occidentale. Sembra quasi di rivedere le stesse manovre dei giorni scorsi, pur con alcune sostanziali differenze. Il Multimodel GFS-ECMWF (lo ricordiamo, è la media dell’ultima emissione disponibile di due tra i più importanti modelli globali di previsione) ci mostra una soluzione preoccupante:
L’aria fredda, gettandosi nuovamente sul Mediterraneo occidentale, andrebbe a scavare un Vortice di Bassa Pressione in evoluzione verso est. Le correnti meridionali, estremamente umide, potrebbero esporre prima la Sardegna poi altre regioni d’Italia a precipitazioni piuttosto abbondanti. Anche cattive. La speranza è che non si formi il Vortice, o che magari il suo sviluppo avvenga con dinamiche differenti. Ma anche qualora dovesse vedere la luce in quella posizione, si spera che molta energia contenuta nel Mediterraneo sia già stata spesa in occasione del “Ciclone”. Perché se così fosse, pur dovendo affrontare un’ondata di maltempo importante non si creerebbero quelle situazioni di criticità registrate i giorni scorsi.