L’abbattimento delle case abusive è una ”priorità”: per questo ci sarà presto un fondo ad hoc, all’interno del collegato ambientale, da 11 milioni per i Comuni; che se servirà verrà ulteriormente rifornito con soldi propri del ministero. A dirlo il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti a SkyTg24 dove, parlando del maltempo e dei rischi legati al dissesto idrogeologico, ribadisce anche con molta determinazione: mai più condoni edilizi in questo Stato.
”Tutto questo lavoro, anche di prevenzione, non basta a rendere il Paese sicuro se non c’è una cultura diffusa di rispetto del territorio – spiega Galletti – io posso fare tutti gli interventi che voglio ma se un fiume è ostruito, perché non ne viene fatta la pulizia, quel fiume esonda; oppure se costruisco troppo o costruisco in zone sbagliate quelle case li’ non le salva nessuno. Per questo io dico con molta determinazione ‘mai più condoni edilizi in questo Stato”’.
Infatti, osserva il ministro, ”nel collegato ambientale che spero di approvare entro fine anno c’è un fondo per i Comuni, 11 milioni di euro, per l’abbattimento delle case abusive: perché nessuno mi venga più a dire che non ci sono i soldi. E se quel fondo mi sparirà in cinque giorni, cosa che io spero ma non so se accadrà, ci metterò degli altri fondi a costo di tirarli fuori dal mio ministero. Quella è una priorità. L’abbattimento dovrebbe essere la normalità” perché non si può far ”rischiare la vita a delle persone” anche perché ”dai l’esempio sbagliato a tutti gli altri. Perché se costruisci sull’alveo di fiume vuol dire che impedisci in qualche modo alla natura di fare il suo corso”.
Sul tema del dissesto Galletti ha poi sottolineato che sono state finanziate “prima quelle opere che sono già in stato avanzato di progettazione, oltre che quelle a maggior rischio”. “Ne abbiamo individuate per 1,3 miliardi – dice – di cui 650 milioni sono già finanziati, firmerò probabilmente la prossima settimana gli accordi di programma con le Regioni e potremo cominciare ad aprire i cantieri. Mancano 650 milioni che pensiamo di finanziare con l’inizio dell’anno nuovo”. ”Per fare queste opere – aggiunge – ci vogliono anni”, e ”i risultati non è che li vedremo adesso, e probabilmente in alcuni casi non li vedremo neanche nel prossimo autunno. Ma la sfida è proprio questa: è una sfida anche politica, perché la politica rifugge dagli interventi che non si vedono subito. Spero di lasciare un buon risultato al mio successore”.
“Noi abbiamo un Paese a rischio – conclude – perchè purtroppo per anni, per decenni, abbiamo trascurato il territorio e non abbiamo fatto gli interventi di prevenzione. Il risultato è un Paese che ha ricevuto poca manutenzione” che è un po’ quello che succede a una casa che va in ”malora” se per esempio non viene imbiancata dopo qualche anno. ”Oggi bisogna iniziare dalle emergenze e dalla prevenzione – osserva Galletti – e dalla cultura del rispetto del territorio. Questi sono i tre temi che abbiamo sul tavolo oggi”. (ANSA)