Nella giornata di ieri, come abbiamo avuto modo di vedere nello speciale live che abbiamo seguito nella nostra pagina FACEBOOK, la Sicilia è stata battuta da intense celle temporalesche autorigeneranti che hanno provocato, specialmente sui settori meridionali ed orientali, diffusi fenomeni di flash floods/alluvioni lampo indotti dall’enorme quantità di acqua scaricata al suolo in breve tempo. Gli eventi alluvionali, va detto, sono stati localmente accentuati laddove la mano dell’uomo è andata ad ostacolare e/o ostruire il normale scorrimento fluviale.
Il colpo di grazia è pervenuto nelle ore pomeridiane/serali in occasione del transito di un enorme sistema temporalesco “V-SHAPED” accompagnato da un incredibile frequenza dell’attività elettrica e rovesci diffusi a carattere di nubifragio.
Si tratta di un sistema temporalesco a mesoscala di tipo lineare, come si evince dalla scansione radar che riporta, quasi perfettamente, una linea ad elevata riflettività (forti rovesci) organizzata linearmente ed in lento movimento verso nord est. Tecnicamente, questa linea di rovesci è definita squall line e accoglie i fenomeni meteo più estremi. Si formano nel settore caldo di una depressione e prima del transito del fronte freddo (temporale pre frontale), assumono un carattere autorigenerante quando transitano sopra un ampio tratto di mare, specialmente nei settori notevolmente surriscaldati, e “relegano” i fenomeni più intensi nel vertice della V.
Il mix ideale per la formazione e lo sviluppo di un temporale “V-Shaped” è la presenza di una avvezione calda, con un flusso di correnti meridionali e molto umide nei bassi strati, sopra cui scorre un ramo della “corrente a getto”, il cui passaggio in alta quota va ad esasperare il “Wind Shear verticale” e ad enfatizzare “la divergenza in quota/perdita laterale di massa d’aria”, generando condizioni di fortissima instabilità, con lo sviluppo di violenti moti convettivi che vanno a costruire i sistemi convettivi a mesoscala. I sistemi di tipo “V-Shaped” hanno elevate probabilità di formazione in condizioni di forte “Shear/variazione” del vento nei medi e bassi strati (da 850 hpa a 500 hpa), con venti da Sud o Sud-est nei bassi strati mentre in quota prevale una componente più sud-occidentale. Se nel frattempo in alta quota si registra un “Jet Streak” (i massimi picchi di vento associati alla “corrente a getto”) allora il risucchio di aria dai bassi strati viene esasperato e le correnti ascensionali diventano così intense da sfondare il muro della tropopausa originando uno o più “overshooting top” che bloccano il vento ai livelli superiori, forzando il flusso a divergere intorno ad esso; il flusso erode la sommità cupola nuvolosa e trasporta i residui della nube sottovento. Il trasporto di questi residui si riscontra nelle immagini satellitari in zone a temperatura più bassa, che si organizzano a forma di V.