I modelli climatici, lo sappiamo, sono utilizzati per stimare l’evoluzione futura del riscaldamento globale e tramite la loro accuratezza possono essere possono fornirci preziose indicazioni sui cambiamenti del clima osservati finora. Ma c’è un però: i dati oggettivi suggeriscono che il Pianeta si sta riscaldando un po’ più lentamente rispetto alle proiezioni dei modelli ed è per questo che molti studiosi si domandano se questa differenza è significativa o se si tratta semplicemente di una fluttuazione casuale.
Il Dott. Kevin Cowtan, del Dipartimento di Chimica presso York, ha condotto uno studio internazionale sull’argomento e le conclusioni sono state pubblicate presso il “Geophysical Research Letters”. Si è scoperto che il modo in cui le temperature globali sono state calcolate nei modelli non è riuscito a riflettersi sulle rilevazioni reali. I modelli climatici utilizzano la temperatura dell’aria per l’intero Pianeta, mentre i dati reali sono una combinazione tra la temperatura dell’aria e delle superficie oceaniche. Il Dott. Cowtan ha dichiarato: “Quando si confrontano le proiezioni dei modelli con le osservazioni reali lo si deve fare con dati dello stesso tipo”.
“Il team di ricerca ha studiato l’effetto di questo disallineamento in 36 differenti modelli climatici. E’ stata calcolata la temperatura di ogni modello con le stesse modalità utilizzate per la rilevazione dei dati reali. Un terzo della differenza tra i modelli e la realtà scompare. Le differenze rimanenti possono essere spiegate dalla recente fluttuazione temporanea del tasso di riscaldamento globale”.