L’ultimo rapporto sullo stato del ghiaccio marino della regione artica, rilasciato dal NSIDC, rivela che l’estensione media del mese di luglio 2015 era pari a 8,7 milioni di chilometri quadrati. Si tratta dell’ottava più bassa misura di luglio dall’inizio delle rilevazioni satellitari. Il fatto più rilevante il tasso di fusione è stato notevolmente superiore rispetto a giugno, mentre solitamente la differenza non è così grande.
Sempre secondo il rapporto la superficie media nel mese di luglio 2015, è stato 920.000 km quadrati sotto la media del trentennio 1981-2010. Nel frattempo, il tasso medio di fusione del ghiaccio era di 101.800 mila km2 al giorno, rispetto a 97.400 km2 del 2012 o gli 86.9oo km quadrati, in media, del trentennio di riferimento. Secondo gli esperti dell’agenzia statunitense, le alte temperature registrate su gran parte del Polo Nord è il principale fattore che ha causato un così grande tasso di fusione. La temperatura media alla quota 925 hPa (circa 900 metri sul livello del mare) era di 6°C al di sopra della media nel Nord della Groenlandia e fino a 5°C nel Mare della Siberia orientale.
In tutta la regione artica l’estensione del ghiaccio era inferiore alla media nei mari di Barents, Kara, Chukchi, della Siberia orientale e Laptev, mentre è rimasta a ridosso della media nel mare di Beaufort e sulla Groenlandia orientale. E’ risultata superiore alla media nelle Baie di Baffin e Hudson.
Ricordiamo che la minima estensione annuale si raggiungerà verso metà settembre (circa).
Nel frattempo il ghiaccio dell’Antartide presenta uno stato di salute eccellente, visto che sempre a luglio è stata misurata la quarta miglior estensione di sempre. La media è stata di 17.060.000 mila chilometri quadrati, con un tasso di crescita giornaliero pari a 150 mila chilometri quadrati.