Un nuovo studio (pubblicato sulla rivista Science) che riassume tre decenni di ricerca sugli effetti storici della fusione delle calotte polari, ci dice che il livello dei mari e degli oceani è stato più alto di almeno sei metri rispetto ai livelli attuali in varie occasioni durante gli ultimi tre milioni di anni. La cosa più preoccupante, sostengono gli studiosi, è che la fusione dei ghiacci fu causato da un aumento di soli 1-2°C delle temperature medie globali.
“Gli studi hanno dimostrato che sia la Groenlandia e sia l’Antartide in passato hanno contribuito in modo significativo all’innalzamento del livello del mare oltre i livelli dei tempi nostri”, ha dichiarato Anders Carlson, geologo presso l’Università dell’Oregon e uno degli autori dello studio. “I livelli di biossido di carbonio atmosferico sono oggi equivalenti alle quantità registrate circa tre milioni di anni fa, quando il livello dei mari era di almeno 6 metri più alto. Alcuni elementi ci suggeriscono che i cambiamenti stanno iniziando a verificarsi”.
Un altro degli autori, il paleo-climatologo Peter Clark, ha dichiarato che “poiché i livelli di CO2 sono paragonabili a quelli di 3 milioni di anni fa stiamo già osservando un certo innalzamento del livello di mari e oceani. L’aspetto inquietante è che i livelli di CO2 stanno continuando a salire, il che vuol dire che ci stiamo addentrando in un territorio sconosciuto”, ha proseguito Clark. “Quello che non sappiamo è quanto tempo occorrerà affinché si manifestino gli effetti della fusione dei ghiacci. Potrebbero servire alcuni secoli così come migliaia di anni”.
Secondo gli studiosi i 6 metri di innalzamento del livello del mare potrebbero sembrare pochi, ma significherebbe che le città costiere di tutto il mondo potrebbero subire danni irreversibili coinvolgendo miliardi di persone. Gran parte dello stato della Florida, ad esempio, ha una quota media di circa 50 piedi o meno e la città di Miami sorge ad una quota di appena sei piedi. Molti quartieri di New Orleans e altre aree della Louisiana sono state spazzate via dalle mareggiate innescate da Katrina. Dacca, nel Bangladesh, è una delle 10 città più popolose del mondo con 14,4 milioni di abitanti e tutti vivono praticamente a livello del mare. Tokyo e Singapore sono state individuate tra le metropoli estremamente vulnerabili all’innalzamento del livello del mare. A conclusione dello studio gli autori sostengono che l’innalzamento del livello degli oceani potrebbe avere ripercussioni terribili, devastanti. Ben peggiori delle mareggiate dovute a tempeste, uragani piuttosto che tifoni.