Il breve ma violento temporale abbattutosi su Cagliari attorno alle 16,30 del 22 luglio 2015 ha riportato a galla tutte le problematiche legate al dissesto idrogeologico e alla mano pesante dell’urbanizzazione nella frazione cittadina di Pirri. Analizzando la cronistoria degli eventi alluvionali della Sardegna meridionale dal 1795 emerge palesemente una forte ricorrenza di eventi calamitosi sulla frazione cittadina (circa un centinaio), spesso anche con perdite di vite umane, a dimostrazione che l’area è soggetta a dissesto idrogeologico da sempre
Che l’inondazione di Pirri sia ormai fenomeno “conosciuto” e a cadenza annuale lo si intuisce girando tra le vie del centro dove si scorgono “aste metriche” affisse ai pali per monitorare i livelli delle acque.
Negli ultimi anni, però, questi eventi si stanno verificando con una frequenza sempre maggiore e con temporali sempre più brevi e apparentemente innocui. Per intenderci, ieri sono bastati 15 millimetri circa di precipitazione concentrati in 15/20 minuti per mandare in tilt la frazione con le acque che in brevissimo tempo hanno raggiunto il mezzo metro d’altezza.
Quali cause?
Concorrono numerosi fattori a determinare un rischio idraulico sempre maggiore a Pirri; 1) la particolare configurazione topografica della zona, considerabile come una conca che raccoglie tutte le acque di scorrimento provenienti da Monte Claro, Monte San Michele e Barracca manna 2) la cementificazione sempre più spinta delle aree appena citate che riducono l’infiltrazione a favore del ruscellamento superficiale (per tale motivo, per creare una piena cittadina, sono necessari accumuli pluviometrici sempre minori), 3) la diminuzione dei tempi di corrivazione, conseguenza del punto 2, ossia la diminuzione del tempo necessario perchè le acque cadute a monte del bacino idrografico raggiungano il centro di Pirri (venendo sempre meno l’aliquota di infiltrazione, le acque rimangono tutte in superficie scorrendo con maggior velocità sull’asfalto e/o cemento), 4) la sempre maggior quantità di energia potenziale disponibile per lo sviluppo di intense celle temporalesche e 5) la scarsa manutenzione/pulizia della rete fognaria.
Nonostante gli eventi estremi siano in aumento e che ingenti quantità di pioggia si concentrino in brevi intervalli orari è normale che la popolazione di Pirri debba convivere con un dissesto di queste proporzioni ed essere disposta a rischiare la vita e/o perdere, con cadenza ormai annuale, ciò che con fatica si produce in anni di lavoro?
Concludiamo con ulteriori testimonianze VIDEO/FOTO realizzati immediatamente dopo il rovescio.