C’è un assunto meteorologico che sostiene un concetto molto semplice: la natura, quando intraprende una direzione, tende a ripercorrerla più e più volte. Certe configurazioni bariche – ove per configurazione barica intendiamo il posizionamento di Alte e Basse Pressioni su una determinata area geografica – persistono in ragion del fatto che l’energia necessaria per mantenerla è decisamente inferiore a quella necessaria per l’eventuale modifica.
La premessa serve a introdurre un concetto chiave: la persistenza. E nel termine persistenza è spiegata la causa del prolungamento del caldo per tutta la prima decade di agosto. Addirittura si potrebbe arrivare sino a Ferragosto, perché alcuni indici climatici non lasciano via di scampo. Prendiamo, ad esempio, le imprescindibili anomalie termiche delle acque superficiali oceaniche. L’ultimo aggiornamento conferma una distribuzione degli scostamenti di temperatura (rispetto alla media trentennale di riferimento) non dissimile dal passato.
Le porzioni oceaniche di nostro interesse – oltre ovviamente al Mediterraneo – sono quelle che dagli USA si estendono verso l’Europa occidentale e settentrionale. Non possiamo far altro che constatare temperature ben più basse del normale in un ampio tratto dell’Atlantico che si estende sin sul Regno Unito, la Francia nordoccidentale e la Scandinavia sudoccidentale. Al contrario, scorgiamo valori termici più alti del normale tra le Azzorre, l’Atlantico franco-iberico e le acque mediterranee. Avendo ben chiaro il ruolo che tali anomalie svolgono sull’andamento della Corrente a Getto (flusso d’aria che scorre alle alte quote e che governa l’andamento meteo climatico del Continente), non possiamo far altro che supporre nuovi affondi perturbati in pieno Oceano e conseguenti rimonte anticicloniche africane sul Mediterraneo.
In effetti, scorgendo tra le proiezioni modellistiche a lungo termine si nota una persistenza anticiclonica sorprendente, con temperature che dovrebbero mantenersi superiori alle medie stagionali per tutta la prima decade di agosto. Intendiamoci, rispetto alla fase apicale dei prossimi giorni avremo un calo ma ciò non toglie che il gran caldo – per di più afoso – continuerà a tenere sotto scacco gran parte d’Italia.