Il rapporto, compilato dal NOAA e supportato da 413 studiosi provenienti da 58 paesi di tutto il mondo, fornisce un aggiornamento dettagliato su indicatori climatici globali, eventi meteorologici importanti e altri set di dati raccolti dalle stazioni di monitoraggio ambientale situate a terra, in acqua, nel ghiaccio e nello spazio.
I principali punti del rapporto sono i seguenti:
- I gas serra continuano a salire: grandi concentrazioni di gas a effetto serra, tra cui il biossido di carbonio, metano e protossido di azoto, hanno continuato a salire nel corso del 2014, raggiungendo valori storici elevati. La concentrazione di CO2 è cresciuta di 1,9 ppm nel 2014, raggiungendo una media globale di 397,2 ppm annui. Ciò a fronte di una media globale di 354,0 nel 1990, ovvero quando fu pubblicato il primo rapporto della serie.
- Le temperature record osservate in prossimità della superficie terrestre: quattro set di dati globali indipendenti hanno dimostrato che il 2014 è stato l’anno più caldo mai registrato. Il calore era diffuso in tutte le aree del Pianeta. L’Europa ha conosciuto il suo anno più caldo di sempre, con più di 20 paesi che hanno superato i loro precedenti record. L’Africa ha avuto temperature superiori alla media nella maggior parte del continente per tutto il 2014, l’Australia ha visto il suo terzo anno più caldo di sempre, il Messico ha avuto il suo anno più caldo mai registrato, e l’Argentina e l’Uruguay il secondo più caldo di sempre. Il Nord America orientale è stata l’unica grande regione a sperimentare temperature annuali inferiori alla media.
- L’Oceano Pacifico si sta spostando verso un episodio di El Nino importante: la neutralità registrata per gran parte dell’anno ha virato verso condizioni di El Nino a fine anno. La variazione ha svolto un ruolo importante nell’andamento climatico in varie regioni del pianeta.
- Temperature superficiali marine sono state da record: la media globale della temperatura superficiale del mare è stata la più alta mai registrata. Il calore è stato particolarmente rilevante nel Pacifico settentrionale, dove le temperature sono state in parte guidate da un passaggio dell’oscillazione decennale del Pacifico.
- La quantità di calore immagazzinata ha raggiunto livelli record: a livello globale il contenuto di calore oceanico ha raggiunto un livello record, in seguito al continuo accumulo di energia termica nello strato superiore degli oceani. Gli oceani assorbono oltre il 90 per cento del calore in eccesso del Pianeta prodotto dai gas serra.
- Il livello di mari e oceani è a livelli record: il livello medio globale del mare è salito a livello record.
- L’Artico ha continuato a scaldarsi e l’estensione del ghiaccio marino è rimasto basso: l’Artico ha registrato il suo quarto anno più caldo dall’inizio delle rilevazioni. Lo scioglimento dei ghiacci si è verificato con 20-30 giorni di anticipo rispetto alla media 1998-2010. L’estensione minima del ghiaccio marino artico ha raggiunto 1,94 milioni di miglia quadrate il 17 settembre: si tratta del sesto valore più basso da quando cominciarono le osservazioni nel 1979. Le otto più basse minime estensioni si sono verificate negli ultimi otto anni.
- L’Antartide ha mostrato modelli di temperatura estremamente variabili; l’estensione del ghiaccio marino ha raggiunto valori record: i modelli di temperatura dell’Antartide hanno mostrato forti variazioni stagionali e regionali con condizioni più calde del normale e più fredde del normale, con conseguenti variazioni prossime alla media annuale del continente. L’Antartide ha raggiunto la massima estensione del ghiaccio marino con un livello record di 7,78 milioni di miglia quadrate nella giornata del 20 settembre. Si tratta di 220.000 miglia quadrate in più rispetto al precedente record di 7,56 milioni di miglia quadrate del 2013. E’ stato il terzo anno consecutivo di da record.
- I cicloni tropicali sopra media: ci sono stati 91 cicloni tropicali nel 2014, ben al di sopra della media 1981-2010 pari a 82 tempeste. Le 22 tempeste nei settori orientale e centrale del Pacifico sono il più alto numero registrato dal 1992. La stagione del Nord Atlantico è stata più tranquilla degli ultimi due decenni.