Nel corso degli ultimi 35 anni, la durata delle stagioni degli incendi boschivi è aumentata del 18,7 per cento su in tutto il Pianeta. La causa è imputabile al numero crescente di giorni senza pioggia e con temperature più alte. E’ quel che sostiene il professor Mark Cochrane, della South Dakota State University. Lo studio è stato eseguito in collaborazione con un team di ricercatori guidato da Matt W. Jolly del US Forest Service Fire Science Laboratory, che ha esaminato i dati meteorologici dal 1979 fino al 2013 per determinare quale sia l’impatto dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi forestali.
“Affinché si verifichi un rogo, devono sorgere le condizioni adeguate”, ha spiegato il professione. I quattro fattori ambientali indipendenti che accrescono la probabilità di incendi sono in seguenti: le temperature più alte, la diminuzione dell’umidità relativa, più giorni senza pioggia e la velocità del vento. I ricercatori hanno combinato gli indici di rischio incendio degli Stati Uniti, del Canada e dell’Australia con tre database climatici globali per creare ciò che Mark Cochrane definisce “un modello complesso.” Hanno valutato la lunghezza dell’arco temporale e le aree in cui le condizioni erano favorevoli allo sviluppo degli incendi.
“Gli ecosistemi sono progettati per sopportare la normale situazione climatica, ma abbiamo il sospetto che le attuali meteo-climatiche non siano più normali”, ha proseguito Cochrane. Su tutti i continenti boscati, eccezion fatta per l’Australia, le stagioni degli incendi si sono allungate. Il Sud America ha avuto il maggior incremento – una media di 33 giorni in 35 anni. Non solo. L’area geografica coinvolta dagli incendi è raddoppiata.
Per verificare il modello elaborato, i ricercatori hanno individuato intervalli di tempo e le aree in cui il pericolo del fuoco era più maggiore. “Tutti i principali eventi incendiari rientrano nei nostri parametri”, ha dichiarato il professore, in particolare gli incendi boschivi nella foresta amazzonica del 2005, quelli della Russia occidentale nel 2011 e quelli in Spagna nel 2012. “Ciò avvalora la validità del modello e ci induce a sostenere che l’elaborazione stia mostrando cambiamenti realmente in atto”.
I ricercatori hanno scoperto che il numero di giorni senza pioggia è aumentata di 1,31 giorni per decade. La temperatura media incidente sulla vegetazione è aumentata di 0,185°C per decennio, mentre l’umidità relativa annuale è scesa del 0,127 per cento per decennio. Le precipitazioni medie annue a livello mondiale è sono rimaste le stesse, secondo Cochrane. “Abbiamo ancora a la stessa quantità di pioggia, solo che è concentrata in un minor numero di giorni.” Ciò si traduce in giornate più secche in cui le condizioni sono ideali allo sviluppo degli incendi.