Le caratteristiche termo igrometriche della massa d’aria in ingresso su buona parte del Mediterraneo possono essere didatticamente desunte da un’attenta analisi del radiosondaggio di Cagliari della notte appena trascorsa.
Prima di addentrarci nello studio ricordiamo che:
1) la curva nera sulla destra è detta curva di stato ed indica l’andamento della temperatura salendo di quota.
2) la curva nera sulla sinistra riporta l’andamento con la quota della temperatura di rugiada o “dew point“, temperatura fino alla quale è necessario raffreddare, a pressione costante, una massa d’aria per portarla a saturazione e quindi condensazione. Quando la curva 1) è vicina alla curva 2) l’aria è particolarmente umida mentre quando si distanziano nel grafico l’aria è secca.
3) la curva grigia è la linea più importante del diagramma e si chiama TAP, “linea di una particella d’aria teorica” e rappresenta l’andamento della temperatura con la quota di una particella d’aria ideale. Se la TAP si trova a destra della curva di stato, e quindi immersa in un ambiente più freddo, l’atmosfera è instabile e la particella d’aria tende a salire grazie alla spinta di galleggiamento. Se la TAP si trova invece a sinistra della curva di stato, come nel caso in esame, l’atmosfera è stabile e la particella d’aria, più fredda dell’ambiente circostante, si trova impedita nel suo moto verticale.
La massa d’aria sub tropicale pilotata verso la nostra isola da un nuovo promontorio sub tropicale ha caratteristiche originariamente secche e calde, d’estrazione sahariana. Durante l’attraversamento dei tratti marini prospicienti la Sardegna, gli strati in scorrimento in prossimità della superficie marina ne determinano una forte evaporazione e si caricano estremamente di umidità. Per tale motivo, nei primi 500 metri – 600 metri di troposfera, la curva di stato è prossima a quella del dew point. Per la cronaca il radiosondaggio notturno ha registrato un’umidità relativa nei bassi strati fino a 96%! A differenza della precedente ondata di caldo, caratterizzata da ventilazione scarsa al suolo, la cappa di umidità stavolta è più spessa
Salendo di quota e venendo meno gli scambi termo igrometrici col mare, la massa d’aria mantiene le sue caratteristiche di origine. A partire dagli 890 metri di quota si rileva la classica inversione termica, caratteristica delle avvezioni di aria calda con temperatura che aumenta salendo di quota, ed una considerevole diminuzione dell’umidità relativa (colore arancione). L’area in rosso è chiamata CIN, inibizione alla convezione, e rappresenta l’energia disponibile in j/kg nei bassi strati troposferici ad impedire l’innesco di moti convettivi. La massa d’aria in arrivo, nonostante il progressivo accumulo di energia nei bassi strati e le nubi basse che registriamo al mattino e che ricordano i peggioramenti autunnali, è dunque stabile e non favorevole allo sviluppo dei temporali.
Salendo di quota, oltre i 6000 metri, l’umidità relativa ritorna a crescere (colore verde) e a portarsi attorno al 60%, segno che in medio alta troposfera è possibile la formazione di nuvolosità cirriforme.