Ci risiamo: la versione commerciale, strumentalizzata e scenografica della meteorologia sta per salire prepotentemente in cattedra, a discapito della giusta e scientifica informazione, per via dell’imminente ingresso dal nord Africa di una nuova ondata di calore. Come nei precedenti casi, il battesimo ha prodotto un nome abbastanza “altisonante” e tale da incutere timore.
Le domande che sicuramente il lettore (e non solo) si pone sono le seguenti: ogni alta pressione estiva porterà una feroce ondata di caldo? Perchè allarmare la popolazione ogni qual volta l’Italia venga interessata da un anticiclone o bassa pressione? Perchè spettacolarizzare mediaticamente un fenomeno quando invece il prezioso tempo di un servizio televisivo o spazio cartaceo potrebbe essere utilizzato per un’approfondita e scientifica descrizione di ciò che realmente succede? Perchè non degnare la meteorologia di un trattamento pari a quello delle altre materie scientifiche?
L’unico Caronte che conosciamo è una figura mitologica che svolge la funzione di accompagnamento delle anime dei morti nell’oltretomba.
La nuova ondata di caldo in arrivo sul Mediterraneo sarà veicolata dalla stessa struttura di alta pressione che ogni estate da sempre ci fa visita periodicamente: un promontorio dell’anticiclone africano. Quando il getto polare affonda in aperto Atlantico generando una profonda circolazione depressionaria, il getto sub tropicale, di risposta, alimenta dinamicamente verso nord una propaggine della fascia delle alte pressioni sub tropicali, come si evince dall’elaborazione grafica, foriera di temperature elevate ed alti tassi di umidità.
Sarà un caldo intenso, prolungato ed esteso; probabilmente si infrangerà qualche nuovo record di calore (così come accade ogni anno in qualche parte d’Europa) per cui armiamoci di pazienza per superare questa ennesima parentesi afosa consapevoli che di periodi come questi, più o meno forti, ne abbiamo vissuti e ne vivremo ancora.