Come anticipato dettagliatamente questa mattina dal mio collega, nel pomeriggio odierno ed in quello di domani si scateneranno forti temporali sulle zone interne della nostra isola. Come mai tutta questa instabilità se ci troviamo sotto l’influenza di una cupola anticiclonica sub tropicale da un mese?
La causa è da ricercarsi nell’ingresso di una piccola goccia fredda in quota. Alla quota di 5500 metri circa su tutto il bacino del Mediterraneo attualmente troviamo termiche attorno ai -5°C/-7°C ma sulla nostra isola, già dal pomeriggio odierno, avremo l’intrusione di aria più fresca e secca con temperature che arriveranno fino a -13°C. Condizione questa che accentuerà il gradiente termico suolo – quota favorendo l’innesco di intensi moti convettivi. Prima di procedere con l’analisi termodinamica, ricordiamo che in presenza di gocce fredde l’attività temporalesca si presenta di giorno sulla terraferma e si sposta di notte (eventualmente, se esistono forzanti al suolo che permettono la convezione) sui mari a largo delle nostre coste dove è possibile usufruire nei bassi strati dell’enorme bacino di calore ed energia fornito dalle acque estive (specialmente in questo periodo anomalo nel quale le termiche marine arrivano fino a 30°C).
Nei bassi strati, a differenza del 10 luglio, non interverrà alcuna ventilazione a rimescolare i bassi strati e a dissipare parzialmente il quantitativo di energia potenziale, accumulatosi sotto forma di calore ed umidità, che si manterrà perfettamente intatto e a disposizione per l’alimentazione dei temporali. Come si può vedere dalla prossima carta, registreremo elevati valori di CAPE, energia potenziale disponibile nei bassi strati per la convezione, su buona parte dei settori orientali isolani con picchi che localmente arriveranno fino a 2500 j/kg. Ovviamente in queste aree colorate di viola non si svilupperanno temporali ovunque ma sarà necessaria una forzante al suolo che permetta all’aria di mettersi in moto verso l’alto.
I moti ascensionali si svilupperanno per merito di linee di convergenza al suolo che, come si evince dalla prossima mappa, saranno sviluppate in direzione nord sud dal Monte Acuto fino alle zone interne del Sarrabus. Moti ascensionali che evolveranno in temporali, considerando il CAPE prima analizzato, in Barbagia, Marghine, Goceano, Monte Acuto e zone interne della Gallura. Non escludiamo, in virtù dell’elevato potenziale energetico presente al suolo, isolati temporali sui monti del Capoterrese.
L’ultima carta che presentiamo ci fornisce un indicazione dell’intensità dei moti ascensionali che alimenteranno le celle temporalesche. Come si intuisce facilmente le velocità verticali saranno particolarmente sostenute in Barbagia e zone interne del Sassarese, segno che sono probabili forti grandinate. Considerando le correnti a 500 hPa piuttosto deboli e disposte da SE, le celle temporalesche si muoveranno verso nord nord est e non è da escludere uno sconfinamento lungo le coste settentrionali del Sassarese e Gallura.