Già oggi, lo abbiam detto nel Buongiorno Sardegna, avremo un rialzo delle temperature massime sui settori di ponente e localmente raggiungeremo picchi di 35°C. Non si può far altro che definirlo “caldo”, seppur non eccezionale. Caldo che continuerà a coinvolgerci nei prossimi giorni, in particolare nella giornata di venerdì 12 giugno a seguito del ritorno in scena dell’Anticiclone Africano. Già, l’Alta Africana. Fu la responsabile delle due “super” ondate di caldo di maggio, a seguito delle quali registrammo anomalie termiche spaventose. In quell’occasione si trattò di periodi anticiclonici mediamente lunghi, naufragati brutalmente a metà maggio per il ritorno delle perturbazioni atlantiche.
Stavolta, invece, la situazione dovrebbe mostrarci differenze sostanziali. L’intervento anticiclonico avverrà a seguito del cosiddetto “richiamo pre-frontale”, ovvero una risposta dinamica a seguito di un affondo ciclonico sull’asse franco-iberico. Al di là dei tecnicismi, ciò che conta è il risultato finale: la fiammata dovrebbe durare 2-3 giorni. Non di più. Ciò nonostante dobbiamo prepararci ad un consistente aumento termico, o meglio, alcune aree insulari dovranno sopportare un’impennata dei termometri importante. Quali? Osserviamo la mappa.
E’ evidente come gli aumenti andranno a coinvolgere principalmente le aree nordoccidentali: dall’oristanese al sassarese si scorgono rialzi tra 4 e 6°C. Considerando che già oggi raggiungeremo valori di 32-33°C è lecito supporre picchi di circa 38°C. Nelle interne avremo aumenti più contenuti, circa 1-2°C, al pari dei settori nordorientali e sudorientali. Nel Sulcis Iglesiente, al pari di una ristrettissima area del nuorese, i termometri potrebbero addirittura calare.
Ma cos’è che inciderà sulla distribuzione termica? Beh, certamente il vento. Perché stavolta avremo anche un’accentuazione dello Scirocco, che nelle aree sottovento (le occidentali appunto) dovrebbero giungere ancor più calde a causa dell’effetto rilievo. Si realizzerà quello che in gergo alpino viene chiamato “foehn”.