Tra qualche ora nasceranno le prime celle temporalesche e per poterne valutare la loro intensità appare opportuno analizzare velocemente il quantitativo di energia al suolo a disposizione per la convezione. Partiamo anzitutto dal presupposto che, durante la stagione estiva, le masse d’aria fredda continentale da est sono decisamente più instabili di quelle polari e/o atlantiche. Il motivo è da ricercarsi nel diverso quantitativo di umidità che le caratterizzano: le masse d’aria fredda continentale sono decisamente più secche permettendo un maggiore riscaldamento del suolo ed il raggiungimento di un maggiore contrasto termico suolo/quota. Per tale motivo, già da qualche giorno, vi abbiamo messo in guardia evidenziando la possibilità di fenomeni di forte intensità.
L’analisi del CAPE atteso nelle prossime ore, convective available potential energy o energia potenziale disponibile per la convezione, mette in luce un’elevata instabilità tra Monte Acuto, Marghine, Goceano, Meilogu e Sassarese dove sono attesi i temporali più organizzati. Fenomeni più localizzati potranno innescarsi in Barbagia e nei monti dell’Iglesiente.
Ricordiamo che le correnti in quota soffieranno da est, pertanto le celle temporalesche, una volta raggiunta la piena maturità, si muoveranno verso le coste occidentali dell’isola dove non si escludono locali sconfinamenti.
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