La scorsa settimana concludemmo la serie di analisi climatiche inerenti maggio evidenziando poderose anomalie termiche positive in molte zone del Continente. Le ondate di caldo d’inizio mese furono talmente intense – soprattutto la prima – che anche il corposo calo termico successivo non fu in grado di ripristinare un profilo termico adeguato. Non osiamo immaginare quale sarebbe stato il bilancio qualora non vi fosse stato il freddo di fine mese.
Lecito, a questo punto, domandarsi come sta procedendo giugno. La risposta la si potrebbe avere anche senza l’ausilio dei dati NOAA, perché il caldo degli ultimi giorni ha raggiungendo livelli notevolissimi anche e soprattutto a causa dell’afa. Qualora aveste qualche dubbio in merito, vi basterà osservare la rappresentazione grafica delle anomalie termiche continentali dal 01 al 07 giugno. Rammentiamo che il raffronto viene fatto sulla media trentennale 1981-2010. Com’era facile supporre, il Nord Italia sta subendo gli effetti maggiori: addirittura si evincono aree con 5-6°C in più rispetto alla norma. Appena al di là delle nostro Alpi, tra Svizzera e Austria, l’anomalia è spaventosa. Per quel che ci riguarda, il surplus termico si smorza procedendo in direzione sud, sino ad arrivare all’unica regione che ha registrare temperature leggermente inferiori alla norma: la Sicilia. In Sardegna i termometri hanno fatto registrare temperature di 1-2°C oltre la media trentennale di riferimento. Stavolta gli scarti risultano più marcati sui settori ovest.
Anomalie termiche positive, rilevanti, coinvolgono gran parte dell’Europa con la sola eccezione del Regno Unito e della Penisola Scandinava. Anche il Nord Africa ha registrato valori più bassi, addirittura 6-7°C in meno tra i settori meridionali tunisini e la Libia centro occidentale. Spostandoci in Russia non possiamo non evidenziare anomalie positive paurose (prosegue il trend climatico di maggio): si arriva addirittura a picchi di oltre 12-13°C in più.