E’ un detto che appartiene ad una delle credenze meteo più popolari: “cielo a pecorelle, acqua a catinelle”. Dobbiamo dirvi che tali detti hanno sempre un qualcosa di vero, soprattutto nel caso in oggetto. Quando il cielo è costellato di piccole nubi dalla forma spesso tondeggiante – o sferica che dir si voglia – sembra quasi di osservare un gregge di pecorelle che si muovono all’unisono. Capita spesso che quanto queste nuvole si mostrano sopra le nostre teste, si sia costretti all’uso dell’ombrello nell’arco di qualche ora.
Stamane, ad esempio, nell’articolo di apertura evidenziammo la presenza di queste nubi su Seui. A questo punto siamo davvero curiosi di capire se nel pomeriggio ci sarà o meno un temporale. Quel che possiamo dirvi, scientificamente parlando, è che le nubi di quel tipo si chiamano “cirrocumuli”. Tecnicamente appartiene alla classificazione delle nubi alte e si differenzia dall’altocumulo perché più piccola in dimensione e priva di ombra propria. Di solito si trovano ad alta quota, tra 6 e 7 mila metri d’altezza e sono costituite da cristalli di ghiaccio proprio perché a quella quota l’aria è gelida. I cirrocumuli compaiono in banchi a seguito di intrusioni d’aria fresca – o addirittura fredda – e instabile ad alta quota. In molti casi precedono il passaggio di un fronte caldo responsabile di piogge e temporali.
Insomma, un fondo di verità nel detto “cielo a pecorelle, acqua a catinelle” c’è ed è innegabile.