Trattasi di goccia fredda, lo ribadiamo, una differenza sostanziale che giustifica i repentini cambiamenti previsionali apparsi nelle ultime ore. L’abbiamo seguita fin dagli albori – la scorsa settimana a seguito dell’intrusione d’aria fresca atlantica sulla Francia – studiandone movimenti e processo evolutivo. Le abbiamo dedicato ancor più spazio negli ultimi giorni, perché responsabile del tempo atmosferico in Sardegna. Prima lo Scirocco, rovente ad ovest, poi le nubi e le piogge, infine i temporali.
Oggi che la perturbazione è nel cuore del Tirreno – lo si evince osservando l’ultimo scatto satellitare disponibile – la situazione meteorologica è ben più complessa. La Sardegna appare contesa da nubi e schiarite, in un’alternanza che preannuncia instabilità. La rotazione dei venti dai quadranti nordoccidentali sta esponendo i settori di ponente alle maggiori precipitazioni mattutine, mentre al pomeriggio avremo una rapida accelerazione dell’instabilità nelle zone interne.
I grossi temporali che si scorgono a ridosso delle coste tirreniche – dove in effetti sta per manifestarsi un severo peggioramento – non ci riguardano. L’instabilità di cui sopra avrà vita autonoma, sfruttando lo sconquasso avvenuto alle alte quote atmosferiche e il parziale riscaldamento diurno che andrà a coinvolgere l’entroterra. Non fa e non farà caldo, intendiamoci, tutt’altro. La ventilazione settentrionale, destinata ad acuirsi ancora, sta mantenendo il clima molto fresco.