Sono sempre più preoccupanti i dati sulle anomalie termiche marine che arrivano dal Pacifico orientale. Durante l’ultima settimana le temperature marine si sono portate fino a 3°C oltre la media calcolata sul periodo 1981 – 2010, valori che fanno già classificare questo fenomeno di Nino tra i più intensi degli ultimi decenni. E non è finita qui. Assodato che l’estate proseguirà a livello planetario sotto l’effetto del Nino, aumentano notevolmente le possibilità che l’evento prosegua sia in autunno (90% di possibilità) e inverno (85%). Aumentano inoltre le possibilità che le anomalie possano essere più marcate entro la fine dell’estate: se al momento le anomalie superficiali variano dai +1°C ai +2,5°C (localmente fino a +3°C in prossimità delle coste peruviane) la tendenza NCEP vede un ulteriore aumento termico che si materializzerà entro i prossimi due mesi con anomalie che evolveranno in media dai +2°C ai +3°C, con alcuni spaghi previsionali letteralmente impazziti verso il fondo scala (oltre +4°C!).
Che conseguenze per noi?
In virtù delle importanti novità che registriamo e che vi abbiamo proposto, e consapevoli del fatto che gli effetti sul Mediterraneo si percepiscono almeno 90 giorni il picco massimo di anomalia superficiale, possiamo affermare che El Nino non influenzerà la stagione estiva mediterranea e non intensificherà l’azione dell’alta pressione sub tropicale africana. Sia chiaro, le ondate di calore si verificheranno come normale che sia durante una stagione estiva, tuttavia calano notevolmente le possibilità che si registrino imponenti e prolungate avvezioni di calore.
Gli effetti del Nino li registreremo tra la stagione autunnale ed invernale, ma in che modo? Scambi meridiani particolarmente accentuati e forte avvezioni di calore alternate ad altrettanto forti discese d’aria polare o artica potranno essere i protagonisti del semestre delle piogge, modulando l’attività ciclonica mediterranea. Sbalzi termici notevoli che, sfruttando le elevate temperature marine post estive, innescherebbero maggiori eventi alluvionali sul bacino del Mediterraneo. Saranno inoltre possibili tardive ondate di calore tra la stagione autunnale ed invernale.
Monitoreremo con costanza questo importante ed affascinante riscaldamento delle acque superficiali pacifiche visto il forte impatto climatico che determina a livello planetario.