Vi sarà capitato più volte di assistere allo spettacolo naturale dei fulmini e lampi notturni prodotti da celle temporalesche in mare aperto. Specialmente nel periodo tardo primaverile – autunnale, si vengono a creare i presupposti termodinamici per l’innesco di forti temporali spesso stazionari per più ore nei mari prospicienti la nostra isola: le temperature marine elevate ed il serbatoio di umidità e calore latente in contrasto con gli sbuffi di aria fredda che scorre in quota sono ottimi ingredienti per l’innesco di esplosiva attività convettiva.
Il collage fotografico che segue, realizzato dal fotografo Stefano Garau, ci mostra gli ultimi 3 eventi che, per le loro particolari caratteristiche, sono stati ammirati e fotografati da quasi tutta l’isola. In questi casi si è trattato di imponenti celle temporalesche sviluppate in altezza fino ai limiti della tropopausa (12km circa), autorigeneranti e stazionarie in loco per più ore, con intensa e frequente attività elettrica e immerse in alti strati troposferici sostanzialmente secchi che ne hanno permesso la visione anche da distanze di centinaia di chilometri.
La struttura temporalesca, le intense correnti ascensionali che alimentano il temporale e la stazionarietà nel tempo sono apprezzabili dai due bellissimi timelapse che seguono e che si riferiscono rispettivamente al 7 ottobre 2013 e 27 agosto 2013.
Per quanto riguarda il temporale del 27 agosto 2013, in rete è reperibile un altro bellissimo timelapse realizzato da Giorgio Manieri a Villasimius.