L’ultimo approfondimento in materia di andamento climatico mise in luce una settimana, la precedente, fortemente condizionata dal freddo. Dopo il caldo delle prime due settimane di maggio, intervenne una perturbazione nordica che introdusse dell’aria piuttosto fredda fin nel cuore del Mediterraneo. L’anomalia termica che andò a crearsi, ovviamente negativa, fu notevolissima: in Sardegna si ebbero temperature di 3-4°C inferiori alla norma, ma nell’entroterra l’anomalia fu addirittura più marcata. La domanda che ci ponemmo fu la seguente: riuscirà una settimana a controbilanciare il caldo pregresso?
Anzitutto dobbiamo dirvi che nei 7 giorni dal 23 al 30 maggio è proseguito il trend termico sotto media. L’osservazione della mappa mette in luce valori inferiori alle medie del periodo (per quanto riguarda la Sardegna) di 2-3°C.
Rammentiamo al lettore che le rilevazioni sono state effettuate dal NOAA e il riferimento è la media trentennale 1981-2010. Ora passiamo ad analizzare l’andamento mensile, perché come facilmente ipotizzabile le due ondate di caldo africano hanno impresso un marchio indelebile sul mese di maggio. L’elaborazione grafica parla chiaro: permane un’anomalia termica positiva pronunciata su tutto il bacino del Mediterraneo (la Russia è fuori concorso, visto il caldo inusitato dell’ultimo mese), nelle regioni alpine e sui Balcani: su tutte segnaliamo la Penisola Iberica, il Nord Italia e la Svizzera. In Sardegna abbiamo avuto valori superiori di 0,5-1°C rispetto alla media trentennale di riferimento, con punte di 1-2°C lungo la costa orientale.