La settimana che si appresta a concludersi è stata caratterizzata da intense escursioni termiche giornaliere (differenza tra temperatura massima e temperatura minima). Per intenderci, a risvegli tipicamente invernali seguivano pomeriggi dai connotati primaverili. Analizzando i valori termici registrati nelle stazioni di Alghero, Cagliari, Oristano e Olbia negli ultimi 4 giorni destano impressione gli sbalzi termici fino a 20°C nell’arco delle 24 ore.
Come mai?
Partiamo innanzitutto dall’ondata di freddo che ha interessato l’isola tra Pasqua e pasquetta e creato i presupposti per l’accumulo di aria fredda e densa nei bassi strati troposferici. Tuttavia, il fattore determinante è stato “la trasparenza dell’aria”. La presenza in atmosfera di vapore acqueo influisce sulla quantità di radiazione solare che raggiunge il terreno e sulla quantità di radiazione infrarossa riemessa verso lo spazio durante le ore notturne (dispersione di calore). Quanto più l’aria è secca, come nei giorni scorsi, tanto maggiore è sia la quantità di radiazione che giunge al suolo (riscaldamento diurno) sia la quantità di calore disperso nelle ore notturne. Il tutto è inoltre ulteriormente accentuato dalla scarsa ventilazione tipica dei grossi centri di alta pressione.