L’appena trascorsa notte di San Silvestro verrà indubbiamente ricordata dai cagliaritani per la spettacolare e coreografica nevicata che ha accompagnato il cenone ed il veglione. La città del sole, delle palme, dei colli che si affacciano sul mare cristallino, mediterranea ma cosi esotica e dalle forti influenze arabe, per una notte si ricopre di un velo magico che le conferisce un aspetto unico e suggestivo. Per 30 minuti circa, la dama bianca allontana grandi e piccoli dalle tavolate; l’evento, si sa, è raro e con tempo di ritorno pluridecennale pertanto è meritevole di essere immortalato da chiunque con smartphone e macchine fotografiche.
I fiocchi, di grosse dimensioni, vengono osservati in ogni punto della città fino al lungomare Poetto. In alcuni quartieri, complici le temperature al suolo oscillanti tra 0°C e 1°C ed i bassi valori di umidità, la neve attacca pure, come non avveniva dal 3 gennaio 1993, creando un leggerissimo velo bianco sui prati e sulle auto. Nel circondario del capoluogo sardo la neve resiste al suolo per tutta la nottata e fino alle prime luce del 2015. L’evento, sia per durata che per estensione, è sicuramente superiore ai precedenti e recenti 12 febbraio 2010 e 11 febbraio 2012. In entrambe le occasioni i fiocchi vennero avvistati in più punti della città senza però attaccare. Per le nevicate con accumulo bisogna tornare indietro al 3 gennaio 1993 e al famoso gennaio 1985.
Le potenzialità per la nevicata erano comunque già presenti il 30 dicembre. Fiocchi sporadici avevano fatto una fugace comparsa, nelle ore notturne, nei settori occidentali del capoluogo.
La nevicata è da imputarsi alla forte avvezione fredda di matrice continentale che ha interessato maggiormente la Sicilia ed il sud peninsulare, dove le nevicate hanno assunto diffusamente caratteristiche da record. La Sardegna, in questa occasione, si è trovata ai margini del canale freddo. Sicuramente non un’ondata fredda record per la nostra isola ma comunque degna di essere ricordata per le nevicate che hanno raggiunto il mare in più punti sui settori orientali e meridionali, e per le temperature minime, spesso prossime o sotto lo zero anche lungo le coste.
L’assetto sinottico, come si evince dall’elaborazione grafica, è da manuale per l’ingresso veemente di correnti gelide nord orientali sul bacino del Mediterraneo: alta pressione delle Azzorre sospinta dall’affondo meridiano del getto in uscita dagli States nord orientali verso le alte latitudini europee in direzione della penisola scandinava e Russia orientale e minimo di bassa pressione sull’Italia meridionale a richiamare, lungo i settori meridionali del campo anticiclonico, correnti fredde di estrazione continentale sul Mare Nostrum. Il minimo di pressione sull’Italia meridionale garantisce il perfetto mix tra aria fredda ed umidità per copiose nevicate sino alle coste sul medio basso versante adriatico, la Sicilia settentrionale ed orientale e localmente il basso versante tirrenico. La Sardegna è invece interessata da forti correnti nord orientali e fenomeni da stau sui versanti orientali, dove le nevicate arrivano fino alla pianura e localmente lungo le coste. Nel corso della notte di San Silvestro il minimo di pressione conosce un temporaneo rinforzo, tale da accentuare la nuvolosità in ingresso sulla Sardegna dal Tirreno. Le termiche superficiali dei Tirreno, attorno ai 18°C e quindi sopra la media del periodo, hanno accentuato il gradiente termico verticale incentivando lo sviluppo di fenomeni convettivi (Tirreno effect). Questi gli elementi chiave che hanno permesso ai rovesci in ingresso dal mare di non perdere tutta l’energia lungo la costa orientale sarda ma di proseguire il loro cammino verso il capoluogo sardo regalando uno spettacolo unico immortalato nelle foto di Dietrich Steinmetz.
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